Convegno 30 novembre 2018
Che ne è dei 70 manicomi italiani?
Teatrino “Franca e Franco Basaglia” Parco di San Giovanni, Trieste
PROGRAMMA
Segreteria organizzativa: Agricola Monte San Pantaleone Francesca Calligaris e Daniela Rubagotti – 040/577333 – contatti@montepanta.it
Supporto logistico: Silvia Cefalo – 349 6649480
Responsabile del convegno: Giancarlo Carena – contatti@montepanta.it
Info stampa: Fabiana Martini - 328 1884540 - fabiana.martini@me.com
Convegno ideato e promosso da Agricola Monte San Pantaleone
con il patrocinio e contributo di
Università degli Studi di Trieste
con il patrocinio di:
Comune di Trieste
Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste
in collaborazione con:
ERPAC
Dipartimento di Salute Mentale di ASUITs, Centro Collaboratore OMS per la formazione e ricerca in salute mentale
CoPerSaMM – Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia
Cooperativa sociale La Collina
Cooperativa Lavoratori Uniti F. Basaglia
Organizzazione di volontariato Associazione Franco Basaglia

Esclusioni andiam smontando
Riunire attorno a un tavolo soggetti che a vario titolo e in varie parti d’Italia si occupano e si sono occupati di ex manicomi sembrava una sfida impossibile per una piccola cooperativa sociale che si occupa di giardini. Ma operare nel luogo — il parco culturale di San Giovanni a Trieste, lì dove l’utopia di Franco Basaglia è fiorita — in cui è stato dimostrato che «l’impossibile può diventare possibile» e la tenace determinazione del presidente Giancarlo Carena hanno fatto il miracolo: venerdì 30 novembre 240 persone, metà delle quali sotto i 30 anni, si sono date appuntamento al teatro “Franca e Franco Basaglia” di Trieste per un confronto autentico sul futuro di questi spazi, che da nord a sud, da est a ovest hanno avuto destini diversi, a seconda del coraggio di chi li ha gestiti e del ruolo che hanno saputo assumere le istituzioni, più o meno capaci di interpretare una non proibizione come una possibilità e di andare quindi non contro la legge ma al di là della legge. Filo rosso di tutta la giornata una pluralità di linguaggi e di sguardi che ha permesso alla salute mentale di dialogare con l’urbanistica, al diritto di lasciarsi interpellare dall’arte.
Come nei giardini di cui la cooperativa organizzatrice si occupa anche in questi spazi — in quelli vivi, non in quelli dove si tiene sotto chiave il passato — forme di vita diverse si mescolano e si adattano per convivere: l’impollinazione incrociata (tra individui diversi della stessa specie) avviene sempre attraverso l’incontro!
Lo sanno bene i giardinieri, per questo hanno voluto un incontro in carne e ossa, che facesse fare esperienza di prossimità, perché è da lì che bisogna ripartire, dai volti e non dai voti. I giardinieri sanno anche quanta fatica e quanta manutenzione servano semplicemente per far esistere e ancor più per far durare la bellezza; quanti sforzi, visioni, desideri, collegamenti, risorse siano necessari per dare credito pure alle situazioni senza speranza.
Per questo i giardinieri della cooperativa Agricola Monte San Pantaleone hanno costruito un patrimonio di contatti che non sono da archiviare assieme agli atti mai scritti di un convegno riuscito e concluso, ma da mettere in circolo, in rete, in attività.
Per uscire dai tanti piccoli “noi” nei quali anche le migliori esperienze tendono a rinchiudersi, per continuare a coltivare utopie, per moltiplicare gli spazi dove si smontano le esclusioni e si producono beni comuni. Perché questa in fondo è l’unica cosa che conta.
Trieste, San Giovanni, 10 dicembre 2018
70° anniversario
della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo